Prima assunta

La parola a Roberta
Succedeva 30 anni fa: torno dal lavoro e mio papà mi dice (in dialetto milanese): "guarda che ha telefonato una ditta di Opera. Hanno visto il tuo annuncio sul "Corriere della Sera" e ti vorrebbero vedere domani mattina". Io: "Ma dov'è Opera? Ma domani è sabato! No, non ci vado, chiamo per un altro giorno!". Mio papà ribatte: "No tu domani mattina vai e fai il colloquio".
L'indomani, dopo un viaggio della speranza tra tanti mezzi pubblici presi con mia mamma che mi accompagnò e sotto un diluvio universale feci il colloquio. Avevo 19 anni, nessuna esperienza e sembravo un pulcino bagnato e spaurito. Dopo qualche giorno mi chiamarono e confermarono l'assunzione a tempo indeterminato. Talmente indeterminato che quest'anno festeggio i 30 in Shimadzu Italia!
CHI DEVO RINGRAZIARE: Mia mamma, che mi portò di peso alla sede del Corriere della Sera per far pubblicare un mio annuncio di ricerca di lavoro, stanca di vedermi triste ogni sera al rientro dal posto di lavoro dove avevo iniziato mesi prima; mio papà, che insistette perchè facessi il colloquio di sabato. Forse spostando il giorno, avrei dimostrato poca volontà; Giuseppe, Viviana e Franca che hanno creduto in me da subito; una collega del precedente lavoro (una mamma) che un giorno mi prese in dispare e mi disse: "Vai! Accetta subito questa proposta, non esitare. Ti meriti un lavoro diverso da questo!"